Parresia

Pubblicato il 29 gennaio 2025 alle ore 05:52

La Parola: Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che moriamo?»”.

Il Commento: Sembra quasi paradossale, ma alla situazione di difficoltà, paura e sofferenza dei discepoli si contrappone un Gesù presente ma dormiente. Dorme, come se non gli importasse, o perlomeno è questa la sensazione che hanno i discepoli. In grande sincerità dovremmo dire che non di rado abbiamo anche noi la stessa sensazione. Ci accadono cose che non ci siamo scelti, situazioni troppo grandi per le nostre piccole forze, e la barca della nostra vita è così sballottolata da una parte e dall’altra che ci sorge il dubbio che Dio esiste ma dorme.
La lezione dei discepoli è bellissima: trovano il coraggio dirlo. Pregano con sincerità. Dovremmo anche noi imparare la parresia con cui dicono a Gesù quello che sentono dentro di loro.

Ma come loro dobbiamo essere disposti ad accettare anche la lezione che Gesù impartisce proprio a partire da questa sensazione: “Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?»”.

Ci è difficile ragionare se non a partire sempre da ciò che sentiamo. Se sentiamo paura ragioniamo con paura. Gesù dice che la fede è disobbedire alla paura e ricordarsi di ciò che si crede anche quando non lo si sente. Credere è fidarsi di Gesù non della tempesta. 

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