“Signore, il mio servo giace in casa paralitico e soffre moltissimo”.

E Gesù disse loro: «Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

“Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre”.

“Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno”.

Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!»”. Pregare è aver chiaro qual è il nostro più autentico desiderio, ciò che regge la nostra vita, e gridarlo fino allo sfinimento al Signore con la stessa fede ostinata di quest’uomo che non si ferma nemmeno quando tentano di sgridarlo.

«In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà».

“Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato”. 

…Ed egli si alzò e lo seguì!

“È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”.

Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi».

«Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà».

“Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi”.