“Ecco quanto è buono e soave che i fratelli vivano insieme”.
In queste poche parole troviamo il carisma della fraternità che non è fatta di parole ma di piccoli atti di reale attenzione che partono dal Tu che hai dinanzi. In una pagina di Martin Buber ho trovato questo racconto che condivido con tutti: «Il rabbì di Sasson narrava: Come gli uomini debbano amare l’ho imparato da un contadino. Costui si trovava con altri contadini in un’osteria e beveva. Egli se ne stette a lungo silenzioso con gli altri. Poi, rivoltosi a un compagno che gli sedeva accanto, domandò: Di’ un po’, mi vuoi bene o no? L’altro rispose: Ti voglio molto bene. E il contadino: Tu dici che mi vuoi bene, eppure non sai di cosa abbia bisogno. Se tu veramente mi amassi, lo sapresti. L’amico non ardì ribattere. Ma io capii: amare gli altri vuol dire cercare di conoscerne i bisogni e soffrire le loro pene».

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