La Parola: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.
Il Commento: Non chi dice ma chi fa. Non chi parla ma chi agisce. Non chi analizza ma chi ci prova. Il regno dei cieli è quindi di chi ci prova. C’è un primato dell’esperienza rispetto alla teoria. Un primato del fatto rispetto alla parola. Ma questo lo dovevamo capire da subito, cioè da quando “la Parola si è fatta carne”. Ma specialmente nel nostro tempo, siamo tentati di sostituire il provare a fare qualcosa con le lunghe analisi dei pro e dei contro. Non riusciamo a capire che la vita è una scienza pratica, la si comprende solo vivendo.
Nella nostra testa siamo convinti che siccome qualcosa l’abbiamo compresa allora siamo anche in grado di viverla, ma ci pensa solitamente la vita a smentire questo inganno. Chi però ci prova e ci riprova, allora davanti alle grandi cose che ci accadono ha più chance, perché ha più contezza di se stesso e di ciò di cui ha bisogno per restare in piedi. “Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia”.
Oggi il vangelo è tutto in questo consiglio: provaci!

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Commenti
Buongiorno,
Mi scusi ma ha scritto "contezza di sé" cosa significa?
O è un errore?
errore Claudia: ha più consapevolezza …
Ok grazie.