«Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio»”.
Ecco la genialità di Cristo: per quanto i Romani possano risultare fastidiosi, oppressori e ingiusti, non si deve a loro la parte più essenziale di noi. Ai Romani gli si può dare i soldi ma non ciò che conta, la propria coscienza, la libertà radicale che ognuno si porta addosso come immagine e somiglianza di Dio.
Ognuno di noi ha i suoi Romani: una malattia, una situazione, un problema; ognuna di queste cose può prendersi molto ma non ciò che conta, perché ciò che conta è di Dio. E questa è davvero una buona notizia, perché nelle situazioni di ingiustizia e oppressione che ciascuno vive, dobbiamo sempre ricordarci che rimaniamo radicalmente liberi anche quando ci sembra che ci viene tolto tutto.
E davanti a una risposta del genere, anche i nemici rimangono a bocca aperta: “E rimasero ammirati di lui”.
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